Il tè delle donne
Tè delle donne | Una donna che danza è una donna libera
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Una donna che danza è una donna libera

Vietato ballare? In alcuni paesi purtroppo è così. 

In Afghanistan il ballo in pubblico è severamente proibito, specialmente alle donne. In Arabia Saudita non si può ondeggiare durante un concerto, ma solo battere le mani. In Giappone ballare in pubblico è legale solo dal 2015. Ma non serve andare così lontano per scontrarsi contro leggi tanto assurde. In Germania, per esempio, è ancora in vigore il Tanzverbot, ossia il divieto di ballare in determinati giorni dell’anno: il venerdì che precede il giorno di Pasqua, per esempio, le discoteche chiudono e i pub spengono la musica. In Svezia il ballo è considerato causa di disordine, per cui nei locali sprovvisti di apposita licenza non si può neanche battere il piede a ritmo di musica.

Eppure la danza è una vera e propria forma di comunicazione, uno dei tanti modi in cui una persona può esprimere i propri sentimenti. Possiamo ritrovare le prime forme “arcaiche” di musical nell’antica Roma, ai tempi di Livio Andronico, nel IV secolo a.C. Gli attori rappresentavano satire piene di motivi musicali, con un canto regolato dall’accompagnamento del flauto e con movenze appropriate al canto. La danza libera l’anima. A volte non sappiamo come spiegare quello che sentiamo dentro. Muoversi a ritmo di musica aiuta a sviluppare la coordinazione mente-corpo, aiuta a pensare, aiuta a comprendere le sensazioni che a volte si accavallano confuse dentro di noi. Nella Bollywood Modern Dance, per esempio, il corpo è come un pennello che dipinge nello spazio immagini ricche di significato. Questa danza aiuta ad esprimere i propri stati d’animo e permette di mettere in scena una storia con il linguaggio simbolico e gestuale delle mani. Non a caso è chiamata anche “danza delle emozioni”. Quindi, non permettere a nessuno di dirti che non puoi ballare. Una donna che danza è una donna libera.

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